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Il Gruppo Chiesi e la parità di genere: una realtà concreta ora certificata da Bureau Veritas

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Data: 10/02/2023

Inclusione, parità di genere e integrazione dovrebbero essere tre pilastri della nostra società, imprescindibili fondamenta di un mondo più prospero e sostenibile. Nonostante se ne parli da tempo - in Italia i primi passi si sono fatti nel 1919 con la legge n. 1176 - c’è ancora tantissima strada da percorrere per raggiungere quanto auspicato nell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, incentrato sulla parità di genere e sull’emancipazione femminile. Se ci focalizziamo sul mercato del lavoro e, nello specifico, sulle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) le donne rimangono ancora un passo indietro rispetto ai colleghi maschi.

 

Secondo gli ultimi dati Eurostat disponibili[1], infatti, in Europa il 41% delle persone che lavorano nella scienza sono donne, in Italia questa percentuale scende al 34%; tuttavia guardando agli ultimi dieci anni la percentuale è leggermente cresciuta (nel 2011 in Europa le scienziate erano circa il 39% e in Italia il 32%).

 

Nel corso della storia sono molte le donne che, seguendo la loro passione, hanno raggiunto importanti risultati in ambito scientifico, dando contributi fondamentali, ma spesso il loro nome non è stato ricordato. Molte sarebbero potute diventare scienziate e non hanno avuto la possibilità di abbattere le barriere imposte dalla società, dalla famiglia e dalla legge.

Proprio dalla volontà di riconoscere il ruolo fondamentale che le donne svolgono in questo campo, nel 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, che si celebra l’11 febbraio; l’opportunità concreta per promuovere nei loro confronti pieno ed equo accesso e partecipazione agli ambiti scientifici.

 

In questo scenario internazionale non ancora particolarmente felice, Chiesi si pone in netta e costante controtendenza. I dati aziendali parlano chiaro: su oltre 6.000 collaboratori, il 54% è rappresentato da donne, percentuale che si fa ancor più interessante nel settore Ricerca e Sviluppo, dove su oltre 650 ricercatori, il 66% è donna.

E oggi, alla vigilia di questa importante Giornata dedicata alle donne in ambito scientifico, Chiesi ha ricevuto da Bureau Veritas (azienda leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione in ambito qualità, salute e sicurezza, n.d.r.) la Certificazione per la Parità di Genere.

 

Il processo di certificazione ha coinvolto sia Chiesi Farmaceutici che Chiesi Italia, andando a toccare tutte le sei aree di indicatori (KPI) previste dalle linee guida in conformità alla UNI/PdR 125:2022: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa di genere, tutela delle genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

 

Nel corso delle giornate di verifica, sono state condotte interviste su assunzioni, piani di carriera per i dipendenti, procedure di whistleblowing, trattamenti e servizi a sostegno della genitorialità e dell’armonia tra vita privata e lavoro. Si è, man mano, completato un quadro che ha evidenziato come Chiesi Italia e Chiesi Farmaceutici si siano distinte sia dal punto di vista più squisitamente organizzativo, programmatico e statistico che “umano ed empatico”. Per quanto riguarda il primo aspetto, è stato premiato il piano dettagliato di formazione e comunicazione per diffondere la politica di parità di genere e di Diversity & Inclusion (D&I) così come l’indicazione di obiettivi raggiungibili e specifici e una consapevolezza fattiva che ha accompagnato tutto il percorso per il conseguimento dei traguardi D&I di Gruppo e Internazionali in linea con la UNI PDR 125 già avviato nel 2020.

 

La Certificazione per la Parità di Genere è un traguardo frutto del costante impegno che, negli ultimi anni, Chiesi ha messo in atto per rendere realtà i valori di inclusione, parità di genere e integrazione, valori condivisi in cui crediamo da sempre. Nei tre giorni di verifiche che hanno coinvolto sia Chiesi Farmaceutici che Chiesi Italia sono stati valutati molti aspetti riguardanti i nostri processi aziendali. Mi rende orgoglioso sottolineare come il Gruppo si sia distinto per aver definito obiettivi di parità di genere, diversità e inclusione raggiungibili e specifici, portando a compimento un percorso già avviato nel 2020. In particolar modo è stato apprezzato il piano dettagliato di formazione e comunicazione che abbiamo delineato per diffondere la politica di parità di genere e di D&I. Questa Certificazione ha coinvolto tutti e desidero autenticamente ringraziare il team di lavoro, una squadra preparata, motivata e inclusiva, pronta ad affrontare le prossime sfide” – ha commentato Giacomo Mazzariello, Chief Human Resources Officer del Gruppo Chiesi.

 

Il processo di certificazione ha, inoltre, posto l’attenzione sui dati statistici, giudicati solidi e precisi, e sugli aspetti più squisitamente legati alle relazioni umane: processi di selezione, people development, performance management, salary review e programmi di benessere strutturati per garantire sempre di più inclusione e pari opportunità. Tutte componenti fondamentali per costruire un team preparato e motivato.

 

Per il Gruppo Chiesi inclusione, parità di genere e integrazione sono da tempo valori condivisi. Non solo belle parole, dunque, ma una realtà concreta. I dati relativi alla nostra forza lavoro lo confermano. Con la certificazione rilasciataci da Bureau Veritas alla sostanza abbiamo affiancato la forma, un documento che suggellasse anni di impegno e lavoro. Questo non significa che ci fermeremo qui, crogiolandoci nell’autocompiacimento. Abbiamo fatto un percorso importante, ma c’è ancora tanta strada da percorrere per continuare a garantire e, dove possibile, migliorare un ambiente lavorativo che possa traghettarci verso un futuro ancor più prospero” – ha aggiunto Arianna Conca, Global D&I & Wellbeing Manager del Gruppo Chiesi.

 

La certificazione, infine, non rimarrà solo un “fiore all’occhiello”, mero traguardo formale, ma si concretizzerà anche nelle specifiche forme di premialità previste dalla legge, sia di natura fiscale che in termini di qualificazione nell’accesso a bandi e fondi, italiani e internazionali.

 

[1] https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/EDN-20200210-2?inheritRedirect=true&redirect=%2Feurostat%2F