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Cosa significa essere una B Corp? La scelta di Chiesi per un futuro sostenibile

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Data: 02/03/2023

Dal 2017 marzo si è trasformato nel “B Corp Month”, un mese dedicato a celebrare e far conoscere un movimento globale (il B Corp movement) giovane ma già affermato, nato da un’idea rivoluzionaria: usare il business come forza positiva.  

 

Per secoli la nostra società si è fondata su un’economia divisiva, depauperante, volta al mero profitto e incurante delle conseguenze. Con i risultati che conosciamo: disuguaglianze sociali sempre più profonde, ecosistemi distrutti, riscaldamento globale e catastrofico cambiamento climatico. Da qui la necessità di un drastico cambio di rotta che riporti al centro le persone e l’ambiente.  

 

Essere un’azienda B Corp significa condividere questa nuova visione del modo di fare impresa: generare profitto e, allo stesso tempo, creare valore condiviso per la comunità. Una visione che il Gruppo Chiesi ha subito fatto “propria”. Perché siamo certi che un modello diverso di fare business esista e che le aziende possano realmente essere una forza positiva, piuttosto che un estrattore di risorse comuni per il bene di pochi.  

 

Partendo da questa filosofia, Chiesi è diventata una Società Benefit in Italia, negli Stati Uniti e in Francia. Nel 2019 ha ottenuto da B Lab[1] la certificazione B Corp, un passo naturale e in linea con i valori che contraddistinguono il nostro gruppo: persone al centro, responsabilità, trasparenza, senso della comunità e rispetto per l’ambiente.  

Nel 2022 la ricertificazione come B Corp ha confermato che siamo sulla strada giusta. Il processo, infatti, richiede di misurare ogni tre anni le proprie prestazioni utilizzando il B Impact Assessment, uno strumento riconosciuto a livello internazionale che valuta rigorosamente le attività e l’impatto di un’azienda sull’ambiente, sulla società, sui propri collaboratori, sulle comunità locali e sugli stakeholder esterni, identificando al contempo le aree di miglioramento.  

 

Per Chiesi essere un’azienda B Corp significa valutare il proprio presente e identificare i nuovi passi da percorrere verso il futuro. Non a parole, ma con azioni concrete. Ci siamo posti obiettivi concreti: zero emissioni entro il 2030 per le emissioni di gas serra dirette e indirette derivanti dall’acquisto di elettricità e calore (scopo 1 e 2 del GHG Protocol) ed entro il 2035 per tutte le altre emissioni indirette (scopo 3).  

 

Come azienda impegnata nella cura di malattie respiratorie croniche, buona parte del nostro impatto deriva dall’effetto climalterante dei gas propellenti. Abbiamo investito in un processo di reingegnerizzazione con l’introduzione di un nuovo propellente a basso potenziale di riscaldamento globale e il conseguente nuovo sviluppo clinico sul paziente. Il processo ha già portato i primi risultati positivi, nei due trial di fase 1, e si concluderà entro il 2025 con un investimento di 350 milioni di euro. Ma non è sufficiente. 
 

 

Un ruolo fondamentale nel viaggio verso la sostenibilità si gioca con tutta la catena del valore e con i nostri fornitori, motivo per cui abbiamo co-creato con loro il primo Codice di Condotta, il “Codice di Interdipendenza”, con l’obiettivo di concepire un ecosistema sostenibile. Perché sostenibilità significa il coinvolgimento di tutti, valorizzando le diversità e facendone un punto di forza. 

[1] (ente no profit statunitense fondato nel 2006 da Jay Coen Gilbert, Bart Houlahan e Andrew Kassoy, tre amici che credevano nella “rivoluzione”)